LA RETRIBUZIONE PROFESSIONALE DOCENTE - RPD - E IL COMPENSO PROFESSIONALE ACCESSORIO - CPA
La Retribuzione Professionale Docente, finalizzata alla valorizzazione professionale della funzione docente per la realizzazione dei processi innovatori che investono strutture e contenuti didattici delle scuole di ogni ordine e grado, nonché al fine di avviare un riconoscimento del ruolo determinante dei docenti per sostenere il miglioramento del servizio scolastico, è stata istituita dal CCNL per il comparto scuola del 15/03/2001, che, allart. 7, lha riconosciuta in favore di tutto il personale docente, senza operare alcuna distinzione fondata sulla natura temporanea o annuale della supplenza.
Tuttavia la RPD viene riconosciuta in busta paga solo docenti a tempo indeterminato e ai precari che hanno ricoperto supplenze annuali, mentre non viene riconosciuta al personale assunto per espletare incarichi di durata inferiore a quella annuale.
La RPD risulta perfettamente compatibile con i rapporti di lavoro a tempo determinato in quanto anche per il personale assunto per incarichi brevi si pongono le medesime finalità di valorizzazione della funzione.
Una diversa interpretazione della normativa creerebbe una ingiustificata disparità di trattamento tra le diverse categorie di supplenti, in violazione di quanto previsto dallart. 526 del D. Lgs. 297/1994 che estende al personale docente educativo non di ruolo il trattamento economico iniziale previsto per il personale docente di ruolo, senza effettuare alcuna distinzione.
Tali principi sono stati affermati dalla Suprema Corte di Cassazione con ordinanza n. 20015 del 2018 alla quale si sono uniformati diversi Tribunali che hanno riconosciuto il diritto dei docenti a percepire la RPD per i periodi di servizio effettivamente prestati.
Tale diritto può essere azionato anche dal personale ATA, supplente breve, che può chiedere la corresponsione del Compenso Individuale Accessorio (CIA).